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Martedì 5 novembre, ore 21
VIGNOLA Rocca, Sala dei Contrari
DA BACH A BACH
Per 5 sax e percussioni
ENSEMBLE SAXOFOLLIA
Fabrizio Benevelli
sax soprano
Cristiano Arcelli
sax contralto
Giovanni Contri
sax contralto e tenore
Marco Ferri
sax tenore
Alessandro Creola
sax baritono
Enrico Smiderle
batteria e percussioni
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Concerto Italiano, I mov. (*)
Stefano Caniato - JOHANN SEBASTIAN BACH
“Erbarme dich mein Gott” da Matthäus-Passion
Roberto Sansuini - JOHANN SEBASTIAN BACH
Walkin’ with J. S. Bach Medley:
Allemanda dalla “Suite Francese” N°4
Preludio “Wachet auf, ruft uns die stimme” dai 6 corali Schubler per Organo
Badinerie dalla “Suite per orchestra” N°2
Preludio XII dal “Das wohltemperirte Klavier” Libro II
Fuga canonica dalla “Musicalische Opfer”
Invenzione a due voci N°13
Aria dalla “Suite per Orchestra” N°3
JOHANN SEBASTIAN BACH
Sarabanda, dalla 2° Suite Inglese (*)
Roberto Sansuini - JOHANN SEBASTIAN BACH
Jazz gavotte da Suite Inglese N.6
JOHANN SEBASTIAN BACH
Fuga in Sol Min. BWV 578 (*)
Stefano Caniato - JOHANN SEBASTIAN BACH
Siciliano
Da Sonata il Mi bemolle maggiore BWV 1031
Arianna Scartozzi - JOHANN SEBASTIAN BACH
34CH5
Da Preludio della Suite per Violoncello N°2
*brani per quartetto sax
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I brani scelti che verranno eseguiti come semplice trascrizioni per quartetto di saxofoni o come rielaborazione per ensemble sono tratti da alcune delle composizioni più note e importanti di Johann Sebastian Bach. In apertura troviamo il primo movimento del Concerto italiano, una composizione per clavicembalo nella quale Bach utilizza sulla tastiera il tipico stile concertistico italiano dell’epoca. Il primo movimento, qui eseguito, si rifà alla forma-ritornello del concerto vivaldiano: un motivo principale (detto “ritornello”) ritorna regolarmente inframmezzato da episodi di carattere contrastante. Segue “Erbarme dich mein Gott”, aria per contralto dalla Passione secondo Matteo.
In questo lamento, una delle pagine più tragiche e cariche di tensione dell’intero oratorio, Pietro chiede perdono dopo essersi reso conto di aver rinnegato tre volte Cristo. Nel Medley seguente troviamo come materiali diverse danze introdotte da preludi, un contrappunto dall’Offerta musicale (la celebre raccolta scritta da Bach sul tema regio suonato dallo stesso Federico II di Prussia) e a chiusura la famosissima Aria dalla suite per orchestra n. 3. Seguono alcune danze tratte dalla raccolta delle Suite inglesi. Questa denominazione non è stata data da Bach, ma il suo biografo, Johann Nikolaus Forkel, ci riporta che queste composizioni ricevettero questo nome perché promosse da un nobile inglese. Tuttavia, studi musicologici moderni hanno attribuito il nome Suite inglesi alla dedica «fait pour les Anglois» apposta al Preludio della prima suite della raccolta basata su una famosa giga di un importante insegnante e clavicembalista inglese, da qui l’estensione a tutta la raccolta. Troviamo poi dalla Sonata in Mi bemolle maggiore per flauto e clavicembalo il movimento centrale, Siciliana, caratterizzato da grande espressività tragica: una struggente nostalgia che rimanda alle più toccanti arie delle Passioni. A chiudere il concerto il Preludio della seconda suite per violoncello solo, una delle sei scritte da Bach intorno al 1720 per il grande virtuoso di violoncello Christian Bernhard Linigke, anche lui in servizio alla corte di Kothen.
Tra tutte le suite, la seconda è sicuramente quella caratterizzata da un carattere più patetico e drammatico fin dal Preludio il cui discorso è frammentato da brevi incisi che culminano in note coronate e sospensioni dopo moti ascendenti. Bach Plays saX, è un progetto originale che rivisita la musica del grande compositore tedesco. I brani sono stati ri-arrangiati e ripensati in chiave moderna con sonorità jazz, latin, funky o swing da cinque diversi compositori: Arianna Scartozzi, Stefano Caniato, Roberto Sansuini e Pierluigi Alessandrini, che hanno realizzato i nuovi arrangiamenti seguendo il loro stile e la loro vena compositiva. Alcuni hanno mantenuto intatto il materiale melodico stravolgendo le armonie o la pronuncia, altri hanno preso come idea di base solo alcune cellule del brano originale fino ad arrivare a destrutturarlo, cambiando le indicazioni di tempo o i contrappunti andando a creare quella che sembra essere una nuova composizione legata a doppio filo con il brano di partenza. In entrambi i casi il risultato è un prodotto musicale nuovo, differente dalle tante rielaborazioni moderne che negli anni sono state fatte della musica di Bach. Anche l’inserimento della batteria a fianco dei saxofoni contribuisce a creare una sorta di estraneazione temporale che da Weimar o Lipsia porta direttamente ai jazz club di New York o Parigi.
Questo progetto non si rivolge al filologo ma vuol fare riscoprire ai più come la bellezza senza tempo della musica di Bach possa felicemente incontrare il jazz senza perdere il suo fascino. Il programma prevede alcuni brani di musica classica: fedeli trascrizioni per quartetto di saxofoni di brani di Bach. Questo contribuisce a rendere l’atmosfera sempre mutevole e a fare cogliere agli ascoltatori altri e differenti aspetti della musica del maestro di Eisenach suonata con gli stilemi della musica colta ma da strumenti nati più di un secolo dopo la morte del grande compositore.











