Biblioteca nazionale



centrale di Firenze,



ricordo dell'alluvione



del 4 novembre 1966.



Avevo solo quindici anni quando andai


alla Biblioteca Casanatense,


dove Ernesto Bonaiuti


mi insegnò come lavorare.

 

(Tullio Gregory)


Io non posseggo tutti i volumi del De Sanctis.


Più mi dispiace di non avere la Storia


tanto più che, quando mi occorre,


non posso portarla via dalla Biblioteca


dov'è sempre in lettura.

 

(Giovanni Gentile a Benedetto Croce, il 22 aprile 1908, riferendosi alla Biblioteca nazionale di Palermo)


È esperienza comune che


i bibliotecari, i guardiani di musei, i sagrestani,


i bidelli, gli archivisti,


non soltanto sono longevi


ma conservano se stessi per decenni


senza visibili alterazioni.

 

(Primo Levi)

Avremmo dovuto certamente segnare,


annotare, per non dimenticarle,


le atroci buffonate alle quali dovevamo assistere


quando arrivavano dei pacchi di libri.


Ogni libro era sospetto.

 

(Francesco Fausto Nitti, ricordando la biblioteca dei confinati di Lipari)


Ho 'incontrato' il



Partito comunista a Roma,



nel settembre 1943,



alla Biblioteca nazionale.

 

 

(Miriam Mafai)


Cos'era Roma per un ragazzo


che arrivava dalla Calabria


negli anni Cinquanta?


Per me era la Biblioteca nazionale,


era andare al cinema.

 

 

(Stefano Rodotà)


Credo di essere una


di quelle scalette con soli


tre gradini, che si trovano


nelle biblioteche e che


consentono di prendere


i libri dagli scaffali


che stanno più in alto.

 

(Luciano De Crescenzo)





Tutto il tempo libero lo



passa in Biblioteca.




(Marianna Montale, su Eugenio, 1915)








Praticamente ho passato



in biblioteca tutta



la mia giovinezza.



(Anna Banti)

 


Oggi ho avuto in


biblioteca il colpo


di grazia: per


quindici giorni


la Nazionale è


chiusa a tutti gli effetti.

 

 

(Pasolini a Francesco Leonetti, 1953)




Io son l'ignorante che s'è



rinvoltato fra i libri,



sono un ciuco



di biblioteca.



(Giovanni Papini)

 

 

Mi son ridotto


a non comprare


nulla e a servirmi


delle buone


biblioteche di qui.

 

 

(Prezzolini a Croce, Firenze 16 agosto 1910)

Tutti quelli che mi conoscono


sanno che nella mia giovinezza


ho frequentato molto le biblioteche,


poco le osterie e ancor meno


persone equivoche.

 

(Benito Mussolini, durante l'interrogatorio del 17 settembre 1909)

 

 

 

 

 

Devo confessare che sono


figlio di una biblioteca.

 

 

(Eugenio Barba)



La scoperta della

biblioteca naz.

(ricordo che

dovetti dire una

bugia su gli

anni: me ne

aumentai 2)

fu come avere

disposizione

tutti i continenti.

 

(Gianna Manzini, sulla Biblioteca nazionale di Firenze)



Mi sono ... abbonato alla famosa biblioteca ‘Gabinetto Vieusseux’ e faccio partire un libro al giorno con grave pericolo per l’esame che ho da dare tra una settimana.

Basterebbe questo solo fatto per farmi restare a Firenze vita natural durante.


(Italo Calvino a Eugenio Scalfari, 1943)

 

 

 


Farò una braccata per Lei


nelle biblioteche, e subito


dopo verrò a trovarla.

 

 

(Roberto Ridolfi a Giovanni Papini, 1948)

Oggi sono alla Marucelliana e sono


attorniato come sempre da gente che mi urta


i nervi: uno ‘lalla’, uno chiacchiera a bassa


voce, un altro per scrivere fa di quei visi...


(Carlo Michelstaedter, 5 marzo 1906)


 

 

A Ginevra mi recavo ogni


mattina alla Bibliothèque


Cantonale, dove lessi


l'opera completa di Saint-


Simon

 

 

(Alberto Vigevani,

riparato in Svizzera durante l'occupazione tedesca)

I bibliotecari sono così


gelosi ed avari come


ignoranti, e non


permettono quasi a niuno


l'uso degl'infiniti codici


che si conservano in


queste librerie.

 

(Giacomo Leopardi, lettera al padre da Roma)

 

 

 

Più volentieri mi


chiudevo nelle


biblioteche,


particolarmente


nella Casanatense.



(Benedetto Croce)

 

 

Alla biblioteca si trova


qualcosetta di


interessante: è una


biblioteca per modo di


dire: quattro libri


accozzati come si poteva.

 

 

(Carlo Emilio Gadda, in prigionia dopo Caporetto)

Mi sono ritrovato in uno


di quei monumenti


dell’Umanesimo


meridionale, che ahimè


sembrano sempre più


galleggiare come zattere in


un ambiente estraneo.

 

 

(Guido Piovene, sulla Biblioteca Provinciale di Avellino nel 1955)