I monumenti di valore artistico

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La sezione locale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci venne chiamata ad esprimere il proprio parere in merito al valore artistico dei monumenti ai caduti per salvaguardare dalla fusione quelli di maggior rilevanza. Il camerata incaricato di esaminare il materiale fotografico inviato dai vari comuni fu Virgilio Vecchia.

Nella maggior parte dei casi venne espresso “parere favorevole alla rimozione”, appoggiando la proposta dell’ “offerta alla Patria del bronzo dei Monumenti ai gloriosi Caduti di tutte le guerre, come a rendere i nostri Eroici Commilitoni partecipi della gigantesca lotta in atto”.

Quando se ne consigliò un calco in gesso

In alcuni casi l’A.N.C.R., pur acconsentendo alla rimozione del monumento, ne consigliò un calco in gesso per poterne effettuare un’eventuale copia identica in pietra o in materiale “autarchico”. I monumenti degni di questa particolare considerazione furono quelli di Alfianello, Capovalle, Castegnato, Darfo, Ghedi, Leno, Manerbio, Montichiari, Ono Degno (oggi frazione di Pertica Bassa), San Gervasio Bresciano, Toscolano, Travagliato e Vobarno.

Quando se ne consigliò la conservazione

Solo nel caso dei Monumenti ai Caduti di Lonato, Palazzolo sull’Oglio, Verolavecchia e Salò l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci espresse “parere favorevole alla conservazione”.

Nella relazione inviata dal Soprintendente Gino Chierici al Ministero dell’Educazione Nazionale si riportava che l’A.N.C.R. si era dimostrata favorevole alla rimozione in 44 casi e contraria in 3, Palazzolo sull’Oglio, Verolavecchia e Salò, mentre inspiegabilmente non si riferiva il parere sul monumento di Lonato. Veniva però sottolineato che quello di Salò “ha un’importanza artistica superiore agli altri due” e quindi questo monumento fu il solo a essere proposto al Ministero per la conservazione.

Gli ultimi tentativi di conservazione

Il Sottosegretario di Stato, sentito il parere del Ministero dell’Educazione Nazionale, inviò alla Prefettura bresciana l’elenco definitivo dei monumenti da rimuovere il 5 settembre 1941. In questo elenco finirono tutti i monumenti ai caduti della provincia di Brescia eccetto quello di Salò. A questo punto alcuni Comuni, su iniziativa delle locali dell'A.N.C.R., inoltrarono un’ultima e inascoltata richiesta affinchè il proprio monumento potesse sottrarsi alla requisizione. Tra questi abbiamo riscontro documentario della richiesta del Comune di Verolanuova (per il Monumento ai Caduti dell’allora frazione di Verolavecchia), di Toscolano, di Quinzano d’Oglio e di Ghedi.

Una proposta di sostituzione

Solo in un caso a noi noto il Comune rispose solerte all’invito dello Stato e predispose la rimozione e la successiva sostituzione con un nuovo monumento. Si tratta del monumento di Fiesse al tempo posto sotto il comune di Gambara.

[S.M.]

Fonti:

Archivio Storico SBEAP.Mi,  A.V. 153 " Monumenti Bronzei" - Fasc. Brescia e Prov.

ASBS, Fondo Prefettura, b. 3877, fasc. "Sostituzione monumenti in bronzo con monumenti in marmo".