Il monumento salvato: Salò

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Nella primavera del 1941 anche il Comune di Salò, per mezzo della Prefettura di Brescia, inviò alla Soprintendenza di Milano il materiale relativo al proprio monumento ai caduti. Come per gli altri comuni, il materiale inviato consiste in alcune fotografie, una relazione e copia del parere dell’Associazione Nazionale Combattenti in merito al grado d’artisticità del monumento.

Si tratta di un’opera in bronzo realizzata da Angelo Zanelli (San Felice del Benaco, 1879 – Roma, 1942), raffigurante due soldati che reggono il corpo di un compagno esanime. Lo scultore gardesano, noto a livello nazionale per aver realizzato i fregi scultorei del Vittoriano di Roma, fu nominato Accademico d’Italia nel 1938.

L’Associazione Nazionale Combattenti sconsigliò di rimuovere il monumento esprimendosi in questo modo: “notevoli pregi artistici, opera dell’accademico Zanelli, si da parere favorevole alla conservazione”.

Nella relazione inviata dal Soprintendente al Ministero dell’Educazione il 20 luglio 1941, il monumento ai caduti di Salò è l’unico della sua tipologia a venire proposto per la conservazione (assieme al Monumento a Zanardelli di Salò del medesimo autore). Il Ministero accolse la richiesta ed esonerò il monumento di Zanelli dalla fusione per il suo elevato valore artistico.

Tra i monumenti ai caduti del territorio bresciano il monumento ai caduti di Salò fu il solo ritenuto degno della conservazione.

[S.M.]

Fonti:

Archivio Storico SBEAP.Mi,  A.V. 153 " Monumenti Bronzei" - Fasc. Brescia e Prov.

Cartolina inviata dal Comune di Salò alla Soprintendenza di Milano nel 1941.