il recupero dell'ultimo liberty

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Scavalcata la tragica parentesi della guerra, il gusto grafico Liberty ed il Simbolismo ad esso collegato ricompaiono in modo sparso e diffuso in vari monumenti ai caduti dell’Umbria. Tale gusto si era codificato e spinto fino al 1915 con i rilievi cimiteriali del perugino Angelo Biscarini (1877-1951), autore di numerosi monumenti commemorativi su cui trasferire tale linguaggio. Anche Giuseppe Frenguelli (1859-1940) in analoghe committenze dei primi del Novecento aveva mostrato di recepire un raffinato e discreto Liberty come nell'angelo del silenzio realizzato nello stesso cimitero monumentale di Perugia. Rappresentative di questo gusto sono le due figure della lapide di Bastia Umbra del 1921, compiuta dal Biscarini e dal Frenguelli su progetto di Ugo Tarchi (1887-1978)  o le espressioni plastiche dello scultore perugino Enrico Cagianelli (1886-1948) nel monumento di Monte Castello di Vibio (Pg), eseguito tra il 1925 e il 1926. Anche l’abruzzese Tommaso Illuminati (1883-1972) nel monumento di Ferentillo (Tr) si attarda con grafismi liberty nel modellare la figura della Gloria.

Tra le lapidi, rappresentativo di questa cultura figurativa è il rilievo marmoreo di Ponte Felcino (Pg) raffigurante la Vittoria che bacia, come buon auspicio, il fante combattente, il tutto in una dimensione simbolica e con un disegno ancora memore di stilemi del genere. Il recupero dell’ultimo Liberty affiora in alcuni monumenti, fino ad essere gradualmente sostituito a metà degli anni Venti quando il potere costituito perseguiva un diverso credo anche nelle arti. Nonostante questo cambio di rotta del gusto, fa eccezione il tributo scultoreo ai caduti di Orvieto (Tr), eseguito nel 1927 da Angelo Cocchieri (1884-?) che coniuga gli atteggiamenti simbolisti dell’arte con le dinamicità plastiche dello stile Liberty. E' qui significativo come la scultura del Cocchieri erediti i caratteri liberty del grande fregio del Vittoriano di Roma.

In altri casi tale gusto resta confinato alle parti puramente decorative, come nelle figure della Vittoria alata poste alla base dei monumenti di Pozzuolo e di Trevi (nella provincia di Perugia), ma anche nei mosaici delle lapidi di Preci (Pg) e della frazione spoletina di Eggi (Pg). Oltre a quelle sopra citate, la rassegna fotografica include altre testimonianze del gusto Liberty, evidente nella parte figurativa delle lapidi di Nazzareno Giorgi (Citerna, fraz. Pistrino), di Romolo Bartolini (Città di Castello, fraz. San Secondo), di Torquato Tamagnini (Perugia, Chiesa di San Pietro) e in quelle della frazioni perugine di Bosco e Civitella d'Arna, dove vengono adottati schemi iconografici della Vittoria alata diffusi in altri esemplari del territorio umbro.