SPIONAGGIO
print this pageAutore: Marica Guccini
In seguito alla dichiarazione dello stato di guerra del 22 maggio 1915, in pochi giorni il Tribunale di guerra di Venezia diventa operativo; il primo processo riguarda proprio un’accusa di spionaggio, e in meno di un mese d’attività vengono avviati una quindicina di processi per spionaggio contro civili, tutti conclusi poi con la dichiarazione di non luogo a procedere.
Il clima di paura e sospetto dilagante è tale che l’accusa di spionaggio è mossa sulla scia di ogni tipo di dubbio. Vari sono ad esempio gli artisti sorpresi a eseguire schizzi e pertanto accusati, come accade a Carlo Alberto Müller, pittore di nazionalità svizzero – tedesca protagonista del primo processo del Tribunale di guerra di Venezia, denunciato il 25 maggio 1915 per avere ritratto luoghi tipici della città. Giunto in Italia finanziato dallo svizzero Sarasin Schlumberger di Basilea al quale ha l’obbligo di spedire vedute artistiche dei luoghi visitati Müller, accusato di spionaggio, è addirittura rinchiuso in prigione dove un perito confronta un suo disegno eseguito appositamente agli altri schizzi di cui fu trovato in possesso al momento dell’arresto. L’imputato è scagionato solamente perché le sue vedute, che sono le medesime raffigurate nelle cartoline illustrate di Venezia, non sono sufficienti per accusarlo di spionaggio.
Per essere sospettati di spionaggio era sufficiente trovarsi in prossimità di luoghi strategici della vita militare, come accade all’austriaca Luigia Budin, trasferitasi a Venezia per sposare un giovane vicentino. La donna è arrestata preventivamente il 17 giugno 1915 perché sorpresa nei pressi del forte Mazzacapo dove in realtà era stata a colloquio come sarta dalla moglie di un ufficiale. Sfortunatamente durante la perquisizione dalla sua borsa esce un foglio con scritte contro la guerra e la strage dei figli della Patria, che l’imputata dichiara di aver trovato alcuni mesi prima in un cinematografo di Treviso. Afflitta dalla reclusione, la giovane rifiuta di nutrirsi per oltre sei giorni, ma durante l’interrogatorio ha comunque la tenacia di affermare che le espressioni contenute in quel foglio: «sono quelle più volte proclamate da donne senza significato politico o nazionale, soltanto per depurare gli orrori purtroppo inevitabili della guerra in rapporto all’affetto materno».
Anche per lei è dichiarato il non luogo a procedere il 30 giugno 1915.
Spesso le carte dei processi veneziani regalano importanti informazioni circa la vita della città in tempo di guerra. Ne è un esempio il processo contro il padovano Albano Penazzato, denunciato per spionaggio il 10 giugno 1915. L’imputato, spintosi troppo oltre il consentito, si era avvicinato a una stazione di osservazione con mitragliatrici della zona di S. Pietro in Castello, facendo diverse domande ai militari e al personale di servizio. Dal suo interrogatorio apprendiamo che la mattina di quel giorno era stato anche all’hangar che custodiva il dirigibile italiano a Mestre, e qui aveva avuto modo di vedere morti e feriti causati dal bombardamento aereo dell’8 giugno di cui parlano anche altre fonti all’interno del fondo. Già condannato varie volte per furto, Albano Penazzato è incarcerato in attesa di giudizio, e anche per lui le accuse cadono per mancanza di prove il 3 settembre 1915.
Quella di Penazzato è solo una delle tante voci che, all’interno dei fascicoli del tribunale, ci riporta i racconti dei bombardamenti su Venezia, città che a partire dal primo attacco all’alba del 24 maggio 1915, nei tre anni successivi fu bombardata altre 41 volte per un totale di 1029 bombe cadute sul suo territorio.
DIDASCALIE
3B_1-2_Copia conforme della sentenza contro Carlo Alberto Müller, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 759, fasc. n. 1.
3B_3_Mappa degli spostamenti di Carlo Alberto Müller, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 759, fasc. n. 1.
3B_4-5_Scritto anonimo contro la guerra trovato nella borsa di Luigia Budin, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 759, fasc. n. 27.
3B_6-7_Copia conforme atto del Pubblico Ministero contro Albano Penazzato, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 770, fasc. n. 441.
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