ATTILIO E ANTONIETTA

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LA STORIA DI DUE INNAMORATI

Autore: Giuditta Naselli

Tra la documentazione esaminata appartenente al fondo del Tribunale militare di guerra di Venezia, di notevole interesse è il caso di Attilio Ceregato, nato a Trieste il 7 novembre del 1875, e di Antonietta Morelli, nata a Trieste nel 1884, accusati entrambi di spionaggio l’8 giugno del 1915.

Sin dal dicembre del 1914 gli imputati si trasferiscono a Morciano di Romagna (RN), dove il Ceregato comincia a lavorare come fotografo. La presenza dei due forestieri in un piccolo centro, come Morciano di Romagna, solleva presto sospetti da parte degli abitanti del luogo, incuriositi dalle lunghe assenze del Ceregato, impegnato nel fotografare strade, colline ed edifici delle vicine contrade. Con alacrità l’Arma dei Carabinieri locale comincia ad esercitare la più assidua vigilanza sulla coppia e non tarda nel ritenerla sospettosa per la vita misteriosa che conduce.

Il 4 giugno del 1915, previa autorizzazione del Procuratore del Re, l’Arma stessa procede ad una minuziosa perquisizione in casa del Ceregato che non dà risultati di alcun tipo. Intanto, per venire a conoscenza delle generalità dei sospettati, senza far intendere loro lo scopo, le autorità ricorrono all’espediente di convocarli in Comune per necessaria registrazione.

Una volta scoperto che il vero nome di Ceregato è Schitzelhammerz e che Morelli non è sua moglie perché entrambi impegnati in precedenti matrimoni, sia le autorità locali che i cittadini indicano e accusano i due come spie austriache.

A seguito dell’accusa di spionaggio, si alternano gli interrogatori dei due imputati i quali affermano di essere profughi triestini irridenti, rifugiati in Italia per sottrarsi alle persecuzioni austriache. Le potenziali spie, inoltre, affermano di essere separati, anche se non legalmente, dai rispettivi coniugi e di essersi conosciuti e innamorati, l’anno prima, al bordo del piroscafo austriaco “Laura” su cui si sono imbarcati da Trieste nel maggio del 1914, mentre faceva rotta per l’America, l’uno come cameriere, l’altra come infermiera. Approdati, però, il successivo 5 agosto a Bahia del Brasile, sono costretti a cambiare i propri piani perché la nave non può proseguire il viaggio, a causa dello scoppio della guerra. Mentre il Ceregato può sbarcare in America previa autorizzazione austriaca, la Morelli è costretta a tornare indietro. L’imputato decide di non abbandonare l’amata e si imbarca insieme a lei sul piroscafo Principe Umberto diretto a Genova.

Il Ceregato, poi afferma che il suo vero nome è Schitzelhammerz, dal padre defunto di nazionalità tedesca, ma che a seguito delle seconde nozze della madre con l’italiano Ceregato Vittorio, decide di assumere il cognome del patrigno.

Il 13 luglio del 1915 sia Attilio Ceregato che Antonietta Morelli sono prosciolti dall’accusa di spionaggio per insufficienza di prove e per indizi che fanno emergere che l’imputato Ceregato piuttosto che una spia, sia un disertore dell’esercito austriaco.

DIDASCALIE

5A_1_Cartolina indirizzata a Morelli Antonietta, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 760, fasc. n. 54.

5A_2_Permesso di viaggio di Ceregato Attilio, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 760, fasc. n. 54.

5A_3_Foglio timbri permesso di viaggio, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 760, fasc. n. 54.

5A_4_Foglio vaccinazioni, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 760, fasc. n. 54.

5A_5_Licenza porto d’armi, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 760, fasc. n. 54.

5A_6_Mandato di cattura, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 767, fasc. n. 346.

5A_7_Certificazione sindaco di Marciano di Romagna, in ASBO, Tribunale militare di guerra di Venezia, Processi 1915, busta n. 767, fasc. n. 346.

Copyright immagini e documenti: Archivio di Stato di Bologna