PROPAGANDA ANTITUBERCOLARE

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Autore: Laura Carboni

Lo spettro della tubercolosi ritornò prepotentemente nel corso del primo conflitto mondiale, a causa delle ingenti privazioni e sofferenze prodotte da esso. I soggetti più colpiti furono proprio i soldati, i bambini e i poveri. A tal fine, venne istituita nel 1917 dalla Croce Rossa Italiana, la Commissione per le opere antitubercolari con l'obiettiivo di studiare dei rimedi per sconfiggere tale malattia. L’anno successivo vide la fondazione dell’Ufficio Provvidenze Sanitarie Sociali, determinato a varare misure in campo igienico e un programma di prevenzione e assistenza, rivolto soprattutto a donne, bambini, soldati e prigionieri rimpatriati. Numerose furono le colonie profilattiche e i sanatori sorti su tutto il territorio. Questo ufficio attuò una grande campagna di propaganda tramite la diffusione di manifesti, volantini, giornali e film destinati anche ai bambini, corsi e conferenze per una sempre maggior diffusione di una buona pratica igienico-sanitaria e atta alla riscossione del maggior sostegno possibile fra tutta la popolazione, sia economico che materiale, per cui era ben accetta qualsiasi tipo di donazione: fabbricati, terreni, materiale sanitario e vestiario.

 

DIDASCALIE:

2D_1-2_Sottoscrizione nazionale per l’assistenza ai militari tubercolosi e per la lotta antitubercolare, in ASBO, Croce Rossa Italiana. Comitato Provinciale di Bologna, busta n. 17, Schede di sottoscrizione. Comitato Centrale Prev. Sanit. Soc. 1918.

2D_3_Bozza manifesto “Italiani!”, in ASBO, Croce Rossa Italiana. Comitato Provinciale di Bologna, busta n. 17, Schede di sottoscrizione. Comitato Centrale Prev. Sanit. Soc. 1918.

2D_4-10_Pro-memoria sul programma di assistenza ai militari tubercolosi e di lotta antitubercolare, in ASBO, Croce Rossa Italiana. Comitato Provinciale di Bologna, busta n. 17, Schede di sottoscrizione. Comitato Centrale Prev. Sanit. Soc. 1918.

Copyright immagini e documenti: Archivio di Stato di Bologna