XIV. Lirica

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La lirica moderna europea, preceduta da frammenti sparsi (122. BAV, Reg. lat. 1462, Alba bilingue di Fleury, XI secolo?), nasce alla corte del duca d’Aquitania Guglielmo IX (1071-1126), il primo trovatore. La lirica trobadorica conquista prima la Francia del Sud e del Nord, quindi l’intera Europa cortese, dalla Germania dei Minnesänger alla Spagna dei poeti galego-portoghesi, all’Italia settentrionale, alla Corte siciliana di Federico II, ai Comuni italiani (Mappa Luoghi di origine dei poeti lirici europei). È un genere musicato che si presta all’intrattenimento delle Corti. Il suo enorme successo (centinaia di poeti e migliaia di componimenti) è dovuto al ruolo centrale attribuito dai poeti all’amore e alla politica. L’amore è un sentimento che nella lirica sposta la ricerca dell’identità all’interno dell’individuo, in una dialettica che in varie formulazioni ideologiche e nuove forme metriche (dalla canzone al sonetto) attraversa tutta la letteratura occidentale (vd. sotto Andrea Cappellano, De amore, I, i, Amore è passione, Amore è pena). È un amore che non ha più nulla a che vedere con quello classico, marcato com’è dalla religione e dalla cultura cristiana, che ne contrasta gli esiti laici e mondani, con i quali si pone peraltro in concorrenza elaborando nuove forme liriche, come le laudi (cfr. XV. Laudari e sacre rappresentazioni).

La donna, pur rappresentata in stereotipi fissi e astratti, è la ragione e il fine della vita letteraria dei nuovi poeti. Midons, ‘la mia signora’, è tramite verso la gioia, anche sessuale, ma è soprattutto fonte di ogni bene grazie al “paradosso”, sostenuto da molti poeti, di un amore richiesto per non essere ottenuto, fino all’elaborazione di una vera e propria teoria narcisistica dell’amore (vd. sotto Bernart de Ventadorn, Can vei la lauzeta, vv. 18-24, L’amore narcisistico), alla sublimazione estrema della donna-angelo e della beatrice (‘apportatrice di beatitudine’) di Dante, e della scoperta della Parola e della Poesia (vd. sotto Dante, Vita Nuova, XVIII, 6-8, La scoperta della Poesia). La lunga attesa imposta dalla sua inavvicinabilità insegna all’amante una serie di virtù “cortesi” (misura, pazienza, reciproca comprensione, ecc.) che portano al suo incivilimento. I nuovi ceti cittadini ne comprendono il senso e lo sviluppano in modi originali fino agli sviluppi e alle altezze della lirica stilnovistica, dantesca e petrarchesca.

 

Le raccolte liriche

Dalla prima metà del XIII secolo la lirica europea comincia ad essere riunita in grandi raccolte antologiche (123. BAV, Vat. lat. 5232, 124. BAV, Vat. lat. 3207, 125. BAV, Vat. lat. 3208, 126. BAV, Vat. lat. 3206, 127. BAV, Chig. L IV 106, 128. BAV, Reg. lat. 1490, 129. BAV, Vat. lat. 4803, 131. BAV, Vat. lat. 3793, 132. BAV, Vat. lat. 4823), spesso arricchite da miniature con funzione “narrativa”; sono ordinate per generi metrici (si veda il canzoniere trobadorico 123. BAV, Vat. lat. 5232) e/o per cronologia, progetto storiografico (come nel 131. BAV, Vat. lat. 3793), o gerarchia di valore (“canone”: 123. BAV, Vat. lat. 5232 e 133. BAV, Chig. L VIII 305). Dalla seconda metà del secolo si preparano anche libri-manoscritti ordinati per grandi scuole (si veda lo stesso 131. BAV, Vat. lat. 3793 e per lo Stilnuovo il 133. BAV, Chig. L VIII 305) o per raccolte d’autore (Vita nuova di Dante, 144. BANLC, 44 E 34 nella sezione XVI, e Canzoniere di Petrarca, 154. BAV, Vat. lat. 3195 nella sezione XVII), magari accompagnate da altri testi (si veda Niccolò de’ Rossi nel ms. 135. BAV, Barb. lat. 3953). Con Dante e poi con Petrarca si rompe la struttura per generi metrici gerarchicamente ordinata (canzoni vs forme ritenute ‘minori’, come i sonetti) e si mescidano i generi metrici, privilegiando la costruzione narrativa sulle ragioni retoriche. Sono modelli librari ripresi anche nelle prime raccolte a stampa (la Giuntina di rime antiche del 1527 (136. BANLC, 58 D 11), nelle rime di Pietro Bembo (137. BANLC, 57 H 11) e della più illustre poetessa del Cinquecento, Vittoria Colonna, l’unica, nel folto gruppo di poetesse emerse nel Cinquecento, a far parte in qualche modo del canone, altrimenti tutto maschile. Vittoria Colonna si caratterizza per la sua fedeltà al libro manoscritto (138. BANLC, 45 D 9), ma raggiunge la più vasta notorietà anche grazie alle numerose stampe (139. BANLC, 57 C 18), malgrado la sua estraneità al nuovo mezzo di comunicazione, ritenuto troppo aperto ad un pubblico indifferenziato.

Andrea Cappellano, De amore, I, i, Amore è passione, Amore è pena

«L’amore è una passione innata che procede per visione e per smodato pensiero di persona d’altro sesso, per cui si desidera sopra ogni cosa godere l’amplesso dell’altro, e di comune volere realizzare nell’amplesso tutti i precetti d’amore. Che l’amore sia passione si vede facilmente. Infatti, prima che l’amore sia condiviso da tutte e due le parti, non esiste angoscia maggiore, perché l’amante teme sempre che l’amore non raggiunga l’effetto desiderato e che siano inutili le sue fatiche.»

 

Bernart de Ventadorn, Can vei la lauzeta, vv. 18-24, L’amore narcisistico

«Anc non agui de me poder / ni no fui meus de l’or’en sai / que·m laisset en sos olhs vezer / en un miralh que mout me plai. / Miralhs, pus me mirei en te, / m’an mort li sospir de preon, / c’aissi·m perdei com perdet se / lo bels Narcisus en la fon.»

"Non ho più avuto su me potere / né fui più mio dall’ora in cui / mi lasciò nei suoi occhi vedere, / in uno specchio che molto mi piace: / specchio, poi che mi guardai in te / m’hanno ucciso i sospiri dal profondo, / che mi persi così come perse sé / il bel Narciso nella fonte."

 

Dante, Vita Nuova, XVIII, 6-8, La scoperta della Poesia

«“Noi ti preghiamo che tu ne dichi ove sta questa tua beatitudine”. Ed io, rispondendo lei, dissi cotanto: “In quelle parole che lodano la donna mia”. […] “Poi che è tanta beatitudine in quelle parole che lodano la mia donna, perché altro parlare è stato lo mio?”. E però propuosi di prendere per matera de lo mio parlare sempre mai quello che fosse loda di questa gentilissima.»

Libri esposti: 122. Alba bilingue di Fleury; 123. Canzoniere trobadorico A; 124. Canzoniere trobadorico H; 125. Canzoniere trobadorico O; 126. Canzoniere trobadorico L; 127. Canzoniere trobadorico F; 128. Canzoniere francese a; 129. Canzoniere galego-portoghese; 130. Miscellanea umanistica di poesia provenzale e galego-portoghese; 131. Canzoniere Vat. lat. 3793; 132. Canzoniere Vat. lat. 4823; 133. Canzoniere Chig. L VIII 305; 134. Rime antiche italiane Casan. 433 (già d v 5); 135. Barb. lat. 3953; 136. Giuntina di Rime antiche; 137. Bembo, Rime; 138. Vittoria Colonna, Rime, con altri autori; 139. Vittoria Colonna, Rime.