Architettura

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Nel 1842 il conte Venceslao Albani intraprese il restauro della Rocca di Urgnano portando a questo edificio l'aggiunta di un Giardino botanico con pregiate piante e della merlatura ricostruita in base a quella precedentemente esistita, di tipo Ghibellino (coda di rondine). Tale riorganizzazione vide lo studio di esempi di architettura dell'epoca di cui troviamo traccia all'interno dell'Album della famiglia e l'avvicendarsi, in detto periodo, di architetti illustri che misero mano a gran parte della struttura del castello urgnanese.

Si deve sapere che questo nobile signore è stato podestà di Bergamo negli ultimi tempi della dominazione Austriaca e arrischiò ingenti somme per lavori di pertinenza della dominazione stessa, imprese colossali. Con la caduta di questa, venne sciolto ogni impegno finanziario cosicché il generoso conte che si era impegnato di persona dovette di tasca sua pagare il dovuto; fu costretto così a mettere all'asta i numerosi oggetti del castello, e dopo aver venduto anche la rocca si ritirò a Livorno.