Guillaume Philandrier

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Importante figura di umanista architetto (gli si attribuisce la progettazione del frontone della facciata ovest e della tribuna nella cattedrale di Notre-Dame de Rodez), Philandrier fu tra i primi a studiare a fondo il testo vitruviano e a diffondere in Europa le teorie architettoniche del Rinascimento italiano. Nato nel 1505 a Chatillon-sur-Seine, amico di Rabelais, nel 1536 Philandrier aveva accompagnato in italia il suo mecenate Georges d'Armagnac, vescovo di Rodez nominato da Francesco I ambasciatore a Venezia: in questa città Guillaume si trattenne fino al 1539 entrando in contatto con Sebastiano Serlio del quale diventò discepolo. Nel 1540 sempre con d'Armagnac, inviato questa volta come ambasciatore francese a Roma, Philandrier tornò in Italia e soggiorno nella città eterna fino al 1545: qui potè frequentare con assiduità l'Accademia della Virtù fondata dal senese Claudio Tolomei, un circolo di letterati archeologi e architetti che studiava il trattato di Vitruvio e ne confrontava i rilievi con le rovine antiche. Al suo ritorno in Francia abbracciò gli ordini religiosi diventando canonico e arcidiacono della cattedrale di Rodez: morì nel febbraio del 1565 a Tolosa, in visita presso il suo amico Georges d'Armagnac che ne era divenuto arcivescovo e che gli fece erigere un monumento funebre.

Questo ritratto con il busto dell'autore inserito in un clipeo, si trova per la prima volta nell'edizione del De Architectura uscita a Lione nel 1552 per i tipi di Jean de Tournes, mentre nella Cronologia il nostro compare a fianco del vescovo Georges d'Armagnac, nel suo ruolo di segretario attento e solerte, in un dipinto di Tiziano.

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