Sebastiano Serlio

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Sebastiano_Serlio

Nato a Bologna nel 1475 dove si formò e svolse i primi lavori come pittore e prospettico, dopo alcune esperienze a Pesaro (1514), Roma (1515-22) e Mantova, si stabilì a Venezia. Nell’ambiente lagunare ebbe modo di mettere subito a profitto la sua attitudine alla didattica e alla divulgazione, pubblicando nel 1528, in qualità di “professor di Architettura”, come si definisce egli stesso, nove disegni raffiguranti elementi degli ordini architettonici posti in confronto morfologico e proporzionale, in collaborazione con l’incisore Agostino Veneziano e dove grazie ai contatti con SansovinoLotto, Delminio e dei circoli vitruviani locali, potè approfondire ed integrare lo studio e la conoscenza delle antichità, cui si era avvicinato nel soggiorno romano sotto la guida di Peruzzi.

Il suo più ambizioso progetto è però una summa, in sette libri, sulle “regole ne l’Architettura”. La scelta del numero sette (e non il canonico dieci, vitruviano e albertiano), con tutte le implicazioni simboliche connesse, era legata, probabilmente, alle suggestioni derivategli dall’amico Giulio Camillo Delminio, filosofo e mago friulano impegnato nell’elaborazione di un trattato di mnemotecnica L’idea del theatropubblicato postumo nel 1550. Nel 1541 Serlio è chiamato da Francesco I di Francia a sovrintendere al cantiere del castello di Fontainebleau, che grazie alla presenza di artisti italiani (Rosso, Primaticcio, Cellini, Niccolò dell’Abate) si avviava a diventare il modello del nuovo gusto rinascimentale nel paese d’Oltralpe.

Non è ancora stato possibile identificare con certezza le strutture da lui effettivamente poste in essere (facciata di Villa Trissino a Cricoli, 1538; portale dell'hôtel du Grand Ferrare a Fontainebleau, iniziato nel 1546) mentre la sua attività di teorico, fu ampiamente apprezzata da architetti e umanisti anche francesi, come Delorme o Philandrier e il suo nome è universalmente noto per quel particolare tipo di trifora detta serliana (con aperture laterali trabeate e la centrale ad arco), pubblicato nel suo trattato e diffuso da Sansovino e Palladio.

Qui e nella Cronologia, lo vediamo in un ritratto di anonimo, conservato a Roma nel palazzo Carpegna (Accademia Nazionale di San Luca, Inv. N.618.)

Leggi l'articolo dell'Enciclopedia Treccani

Vai alle opere in mostra: Il primo-[quinto] libro di architettura (1551); Extraordinario libro (1561).

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