Bartolomeo Marliani

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I3Il milanese Bartolomeo Marliani (o Marliano c.1488-1566) fu attivo a Roma come erudito e studioso di antichità, partecipando alle attività dell’Accademia della Virtù fondata da Claudio Tolomei nel 1538 e impegnata tra l’altro nell’interpretazione dei passi più oscuri di Vitruvio. Conosceva il greco e frequentò l'Università di Padova, anche se la sua opera di trascrittore delle fonti letterarie, epigrafiche e dei ritrovamenti archeologici incontrò perplessità e più spesso critiche nelle valutazioni di antiquari a lui contemporanei (Egio, Ligorio) per le inesattezze e gli errori non dovuti esclusivamente ai refusi dei tipografi. Ne nacque una querelle che però non tolse al Marliani l'entusiasmo per gli studi antiquari e filologici: ritiratosi dopo il 1544 a Tor Sanguigna dopo essere divenuto frate agostiniano continuò a dedicarsi alle traduzioni in latino di numerosi classici fra cui Omero, Esiodo, Euripide, Sofocle, Aristofane e allo studio dei Fasti consolari, oggetto di una pubblicazione nel 1549, Consulum, dictatorum censorumque Romanorum series una ... (Romae, [V. e L. Dorico o A. Blado]).  Nella Cronologia illustra il suo nome l'immagine di "Roma eterna" tratta dall'Iconologia del Ripa.

Leggi la voce di Massimiliano Albanese nel Dizionario Biografico degli Italiani

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