Lo Scalone e il Vestibolo

print this page

Il portale d'accesso alla Libreria di San Marco è segnato da due cariatidi, opera di Alessandro Vittoria, posizionate tra il 1553 e il 1555.

Si accede allo Scalone a due rampe, decorato da stucchi del Vittoria e da affreschi di Battista Franco e di Battista del Moro.

Vi si svolge per immagini un processo ascensionale dello spirito: l'uomo condizionato dai pianeti e dagli elementi (prima rampa), giunge attraverso l'esercizio della virtù (seconda rampa) alla sapienza, che trova la sua più puntuale rappresentazione nello stucco del Vittoria che chiude superiormente il ciclo e che raffigura una donna che impugna un libro e un cerchio, simbolo di eternità.

Lungo la scala sono collocate sei colonne romane di marmi rari, provenienti dalla basilica di Santa Maria in Cannedolo di Pola.

Nella cupola del soffitto si possono ammirare stucchi e riquadri raffiguranti la musica, che allude all'armonia cosmica.

Lo Scalone conduce al Vestibolo o Antisala, il cui tema della Sapienza è ulteriormente esaltato dalla tela del Tiziano del 1560. Essa è inserita nel soffitto, all'interno di un'ardita prospettiva - opera di Cristoforo e Stefano Rosa - che presenta una complessa loggia con colonne e balaustre.

Il Vestibolo, concepito dal Sansovino e dai suoi committenti come sede per la scuola di San Marco, era in origine arricchito di tele alle pareti. Tra il 1591 e il 1595 le pareti del Vestibolo furono articolate con nicchie, lesene, frontoni e cornici per accogliere la collezione Grimani di oggetti archeologici diventata Museo Statuario della Repubblica.