Raffaele Cotugno

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Raffaele Cotugno (Ruvo di Puglia 1860 -Trani 1939) fu uno storico, politico e autore di numerose opere. Tra i suoi scritti di maggior rilievo ricordiamo G. Vico, il suo secolo le sue opere (Trani 1890) che, quindici anni dopo attirò l'attenzione di Benedetto Croce, La Puglia nella questione meridionale. Esame, voti, proposte (Bari, 1905), Giordano Bruno e le sue opere (Trani 1907), Francia ed Inghilterra nei rapporti con Francesco II e Garibaldi nel 1860, in "Archivio pugliese del Risorgimento italiano" 1915, Le lettere di W. E. Gladstone, in "La vita italiana", 15 febb. 1918, Massari nel Risorgimento (Trani 1921), Tra reazioni e rivoluzioni (Lucera 1925), La vita e i tempi di Giuseppe Massari (Trani 1931), Anche noi pugnammo! Ricordi di vita pubblica e discorsi parlamentari (Molfetta 1936).

Raffaele Cotugno "veniva da quella scuola piena di sapienza e austerità che fu la scuola partenopea dove scienziati e patrioti della fama di De Sanctis, Spaventa, Tari, Corsere, Pessina e d'Ovidio, gl'inculcarono fin dalla prima giovinezza la religione della Patria e della scienza [...] Giambattista Vico [...] gli rivelò gli aspetti eterni della vita e gli donò la serenità spirituale che lo accompagnò nelle favorevoli o avverse vicende della vita terrena; Giuseppe Massari, conterraneo, lo guidò sulla via del gran dramma del Risorgimento [...]. Così la sua cultura pur vasta non fu ecclettica ma unitaira; non erudizione né dilettantismo ma educazione [...] Cotugno rifugge per innata timidezza dal parlare di sé; ma dei suoi tormenti, delle sue lotte, delle sue speranze, delle opere compiute, dei suoi sogni ne parlano asprazzi quegli amici che sono uomini di primo piano dell'Italia pre-fascista, e in coro unanime ne rilevano la dirittura, il patriottismo, la dottrina, l'alto sentimento dell'amicizia. Fu scrittore forbito, piano sia nella trattazione storica, sia in quella filosofica e giuridica; fu oratore facondo, nutrito di cultura classica [...]: fu politico mai intemperante e conservò, in tutti i frangenti, la linea armoniosa creata nel suo spirito dallo studio profondo del mondo classico. Nelle vicende turbinose della vita politica del ventennio prima dell'era fascista, partecipò per gli umili ma conservò la sua indipendenza da sette o partiti: fu novatore, sentì cioè le necessità sociali ma non si associò mai agli estremisti. La risoluzione del problema del popolo fu intesa da lui come dovere della Patria verso i suoi figli, come dignità nazionale [...]. E lo agitò nelle piazze, senza demagogia, alla Camera, senza intemperanza, con gli amici politici, senza asprezza [...] ( da Leonardo D'Addabbo Per la morte di Raffaele Cotugno: commemorazione alla R. Deputazione di Storia patria nell'adunanza generale dell'11 febbraio 1940 http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Japigia/1940/Articoli/fascicolo%203/Raffaele%20Cotugno%20(necrologio).pdf).  

Di formazione democratico-massonica, aveva stretto legami politici e di amicizia con gli esponenti del Partito radicale pugliese tra i quali Giovanni Bovio a cui subentrò nel seggio di deputato in Parlamento. Infatti, nel 1910 fu eletto nel collegio elettorale di Minervino Murge, svolgendo in Parlamento un'intensa attività politica soprattutto a favore del Mezzogiorno, fino al 1924, anno in cui decise di abbandonare la politica. Negli anni a Montecitorio si interessò con competenza dei problemi dell'agricoltura meridionale presentando una relazione sul Bilancio dell'agricoltura per gli anni 1916-17 che ebbe larga risonanza; dette un suo personale contributo alla bibliografia parlamentere con due scritti di aneddotica parlamentare Il regno di Montecitorio ("La vita italiana", 1916) e Montecitorio o la degenerazione del Parlamento (1923); inoltre, tra il 1921 al 1923, rivestì il ruolo di Presidente della Commissione di vigilanza sulla Biblioteca della Camera.

Svolse la sua intensa attività politica dividendosi tra Roma, per il lavoro parlamentare, e Trani dove aveva la residenza e il suo studio professionale di avvocato penalista. Allo scoppio della guerra si dichiarò neutralista, anche se con esitazioni e riserve, mostrando la sua devozione a Giolitti. Ma, in un discorso del 2 aprile 1914, chiese al Governo di avviare la preparazione militare del Paese per l'imminente scoppio della guerra europea di cui enumerò gli inequivocabili segni precursori. Con l'ingresso dell'Italia in guerra, si dette ad una intensa azione di assistenza civile e di propaganda con conferenze, reportages giornalistici e interventi in Parlamento. Dopo Caporetto entrò nel Fascio parlamentare di difesa nazionale trovandosi quindi in piena contrapposizione con la vecchia maggioranza giolittiana. Si spostò sempre di più a destra fino ad aderire al Partito fascista. Fu dal primo momento fautore del riconoscimento dei diritti civili e politici delle donne e per il suffragio universale.

La sua attività parlamentare lo vide impegnato in importanti battaglie per il Mezzogiorno per colmare i forti ritardi dello sviluppo della Puglia e della Provincia di Bari. I principali obiettivi furono il completamento dell'Acquedotto pugliese e del porto di Bari, gli interventi contro la  fillossera che devastava i raccolti, i ritardi delle infrastrutture per il trasporto pubblico, l'assenza di una efficiente rete fognaria, degli impianti di irrigazione, delle opere di bonifica necessarie allo sviluppo del territorio come per il Pantano di Ruvo e il Locone di Minervino, contro l'analfabetismo, per la riforma dei contratti agrari e una nuova legislazione sul lavoro, per l'assistenza per gli infortuni agricoli e le pensioni di vecchiaia. Negli anni della guerra si impegnò, in particolare, per alleviare le condizioni di povertà e di abbandono delle popolazioni del suo Collegio. Infatti i sindaci di Ruvo, Minervino, Spinazzola e Canosa inviarono a Cotugno numerose richieste di intervento per la concessione di mutui per i lavori pubblici e la costruzione di scuole ed asili, per l'incremento del credito agrario, l'assunzione di cooperative di artigiani per i lavori al fronte o all'estero, per aumentare i compensi agli allevatori imposti dalla Commissione requisizione bovini, per le indennità per la calamità da fillossera, per il condono del canone daziario per i comuni della fascia adriatica maggiormente esposti ai rischi bellici, per la distribuzione dei lavori di sartoria di indumenti militari, per l'ampliamento dei cimiteri dove seppellire i morti. 

Appassionato bibliofilo e collezionista di documenti sul Risorgimento e sulla Prima guerra mondiale, nel 1938 volle lasciare alla Biblioteca nazionale di Bari la sua vasta raccolta di libri, opuscoli e giornali, nonché il suo archivio personale (1882 – 1925) comprendente:  il carteggio, di circa 3000 lettere; la documentazione della sua attività politico-parlamentare (1910 al 1924) raccolta in 9 Album ; carte personali e familiari; bozze di stampa delle sue opere; documenti originali e in copia; appunti di lavoro e di studio; le carte risorgimentali e la raccolta documentaria e iconografica sulla Grande Guerra. Per consultare il carteggio di Raffaele Cotugno è necessario accedere al catalogo a schede situato presso la Biblioteca; per visualizzare i dati catalografici degli Album (1908-1919) cliccare il link:

manus.iccu.sbn.it//opac_ElencoSchedeDiUnFondo.php?ID=1721

Per visualizzare i materiali iconografici digitalizzati cliccare il link:

www.14-18.it

Per un elenco completo delle opere di Raffaele Cotugno cliccare il link:

emeroteca.provincia.brindisi.it/Japigia/1940/Articoli/fascicolo%203/Raffaele%20Cotugno%20(necrologio).pdf

Nella Photogallery che segue è presentata una selezione di documenti che possono aiutare gli utenti del sito a comprendere meglio la personalità di Cotugno sia con la visione delle lettere che testimoniano il livello prestigioso e la considerazione di cui godeva per la sua fama di pubblicista presso interlocutori istituzionali e capi di Stato, ma anche il dinamismo della società e delle élite borghesi di cui faceva parte. Fanno parte di questa selezione materiali estremamente eterogenei quali fotografie personali e di capi di governo, lettere e inviti ad incontri istituzionali con esponenti del Governo italiano e di altri Paesi europei, la corrispondenza con Associazioni femminili Pro suffragio elettorale, documenti, tessere personali d'iscrizione al Comitato di preparazione civile di Trani e al Fascio parlamentare, ritagli di giornale sull'attività parlamentare, stampe e locandine di spettacoli teatrali, varietà e manifestazioni sportive interalleate.