La famiglia

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La presenza della famiglia della Corgna nella città di Perugia è attestata in Porta Susanna fin dalla metà del Duecento, inizialmente nella parrocchia di San Giovanni Rotondo, poi in quella di San Gregorio. Nello stesso periodo la famiglia assunse il predicato territoriale “della Corgna”, rendendo esplicito il richiamo ai beni posseduti nella località omonima, “villa de Corgne”, situata in prossimità del lago Trasimeno, nel contado di porta Santa Susanna. Il toponimo traeva origine dal corniolo, pianta tipica di quella zona, e la sua immagine comparirà, quale simbolo “parlante”, anche nello stemma di famiglia. Le prime notizie tramandate dalle fonti documentarie sono riferite a Guido di Berardo della Corgna, protagonista della vita cittadina nella seconda metà del XIII secolo, quando Perugia raggiunse un alto livello di sviluppo economico e sociale che consentì la realizzazione di importanti opere. Alla fine del Trecento emerge la figura di Berardello di Giovanni della Corgna, dal quale discendono le personalità che nel XVI secolo conferiranno ulteriore lustro alla casata, la cui posizione magnatizia appare ormai consolidata già dal XV secolo. In questo periodo, alcuni suoi esponenti figurano infatti all'interno delle corporazioni delle arti, attivi nella vita pubblica della città, altri emergono in specifici campi del sapere, come Corniolo, autore del trattato di agricoltura De Divina Villa, o suo nipote Pier Filippo, giurista insigne.
Il destino dei della Corgna subì una svolta determinante nella prima metà del Cinquecento con Ascanio e Fulvio, figli di Francesco della Corgna, detto "il Francia", e di Giacoma del Monte, sorella del pontefice Giulio III. L’illustre e influente parentela portò la famiglia al marchesato e Ascanio, uomo d'armi e condottiero, nel 1550 ottenne dal papa l’investitura ufficiale del territorio del lago Trasimeno. Contemporaneamente, il fratello Fulvio fu eletto vescovo di Perugia e qualche tempo dopo fu creato cardinale. Il titolo del feudo, eretto a marchesato (1563) e poi a ducato (1617), alla morte di Ascanio venne trasmesso, in mancanza di eredi diretti, al nipote Diomede, figlio della sorella Laura e di Ercole della Penna. Diomede assunse il cognome della Corgna e la dinastia proseguì con il figlio Ascanio II e con il suo discendente Fulvio II, ultimo duca di Castiglione, alla morte del quale, nel 1647, la famiglia si estinse e i beni del feudo furono incamerati dallo Stato della Chiesa.