Macerata si prepara al conflitto

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Dopo l’avanzata tedesca in Francia e il blocco continentale operato dalla flotta inglese, nel 1915 anche l’Italia entra in guerra. Il 26 aprile il governo italiano si allea segretamente con la Triplice Intesa (Inghilterra, Francia, Russia), stipulando il Patto di Londra. Con questo accordo, l’Italia si impegna nella guerra contro l’Austria ottenendo, in caso di vittoria, il Trentino, l’Alto Adige, Trieste, l’Istria e la città albanese di Valona.

L’entrata in guerra avviene il 24 maggio 1915.

Sul fronte italo-austriaco, il conflitto si presenta subito estenuante, combattuto nelle trincee scavate nelle montagne del Friuli e del Trentino da soldati reclutati soprattutto tra le fasce più povere della popolazione.

 

In ogni provincia delle Marche la spaccatura ideologica è identica: Ancona Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno e Fermo vengono percorse da doppie ondate di manifestazioni: quelle degli interventisti, e quelle neutraliste.

A Macerata le diverse fazioni trovano eco nei tre periodici cittadini: il liberale L’Unione, il cattolico Il Cittadino e La Preparazione, di matrice radicale. Al convinto interventismo radicale, che rimarrà tale fino all’ultima pubblicazione del giornale (datata al 31 dicembre 1916), si uniscono l’interventismo liberale, mai incrinatosi durante il conflitto, e il neutralismo iniziale dei cattolici, trasformatosi in chiaro interventismo con l’entrata in guerra dell’Italia.

Un fattivo contributo viene offerto dalla “Brigata Macerata” che costituisce il 121° e 122° reggimento della Fanteria italiana. Gli uomini cominciano a partire a scaglioni fin dal giugno 1915. Dopo aver conquistato, nel 1916, tre importanti posizioni, la “Brigata” ottiene dal Re la medaglia d’argento.

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