Parenti e amici influenti

Grazie ai parenti benestanti, e che potevano vantare conoscenze influenti nella Roma del primo Ottocento, e ad amici e conoscenti potenti, Giuseppe Gioachino Belli riesce a sopravvivere alle difficoltà che, fin da giovanissimo, la vita gli presenta.

Successivamente arriva a sistemarsi con un impiego in vari Uffici dell'amministrazione pontificia proprio grazie alle loro raccomandazioni.

E nella Roma del Belli non era possibile, per chi nasceva povero e sfortunato, fare altrimenti!!!

Così per potersi mantenere e trovare un posto fisso,  Belli dovette ricorrere sempre alle raccomandazioni.

1° impiego nella Azienda della reverenda Camera degli spogli. 

Divenuto orfano di entrambi i genitori, a soli 16 anni,  fu grazie all'interessamento del suo padrino Mons. Antonio Odescalchi, che entrò come "novizio " nell'Azienda della Reverenda Camera degli Spogli.  

2° impiego presso la Direzione generale del registro. 

Per assumenre questo impiego ci volle l'interessamento della futura moglie contessa Mariuccia Pichi, che grazie alle potenti conoscenze arrivò al card. Consalvi.

3°  Direzione generale del Debito pubblico. 

Per esserre assunto presso questa amministrazione, Belli utilizzò, consigliato e (forse) appoggiato da mons. Vincenzo Tizzani, una delle prassi  in uso all'epoca, che consisteva nell' occupare un posto resosi libero, senza averne all'inizio alcuno beneficio economico. Ovviamente si doveva avere qualcuno, parente o amico influente, su cui poter contare per avere l'informazione giusta e che favorisse tutta l'operazione.

E così, divenuto vacante  il posto di Capo dell'Ufficio corrispondenza della Direzione del Debito pubblico, Belli lo occupò, senza alcuna ufficialità. La conferma dell'incarico  puntuamente arrivò circa un anno dopo.